CASO CLINICO: NUOVI AGENTI TERAPEUTICI E PROFILASSI – Risultati e commento al sondaggio

Grazie mille a tutti per la nutrita partecipazione!

 

La survey di questa settimana vi ha visto abbastanza allineati nella profilassi antimicrobica in corso di trattamento con i nuovi agenti terapeutici, con un approccio di massima prudenza.

 

Nel primo caso, come profilassi per un paziente in trattamento di prima linea con BTKi, il 70% di voi opterebbe per una doppia profilassi antivirale e anti-PJP, mentre solo l’8% non eseguirebbe alcuna profilassi. Nonostante le attuali raccomandazioni della European Conference on Infections in Leukemia (ECIL) suggeriscano di non eseguire alcuna profilassi nei pazienti che intraprendono una terapia di prima linea con BTKi, prudenzialmente buona parte del panel condivide la scelta di una profilassi con trimetoprim/sulfametoxazolo almeno nei primi 6-8 mesi, in cui il rischio infettivo è maggiore. Più dibattuto è invece il ruolo della profilassi con aciclovir, utilizzato soprattutto in pazienti con un pregresso episodio di riattivazione di HSV/VZV.

 

In caso di positività di anticorpi anti-HBV, nello stesso paziente quasi il 90% eseguirebbe anche la profilassi per evitare la riattivazione di HBV. Considerato il basso tasso di riattivazione di HBV nei pazienti in BTKi, appare ragionevole impostare un monitoraggio trimestrale di sierologie e HBV DNA, sebbene nella pratica clinica possa essere più gestibile impostare una profilassi antivirale.

 

Nel secondo caso il paziente è stato candidato a trattamento con VO, e 80% di voi eseguirebbe la doppia profilassi antivirale ed anti-PJP. In questo caso, la presenza di un anti-CD20 impone una profilassi con trimetoprim/sulfametoxazolo, mentre la profilassi secondaria per HSV/VZV va valutata come nel caso precedente. La profilassi della riattivazione di HBV verrebbe correttamente eseguita dal 90% di voi, come indicato in caso di terapia con anti-CD20 fino a 18 mesi dal termine della terapia.

 

Il terzo caso, un paziente in terapia di seconda linea con BTKi a 5 anni di distanza dalla prima linea con BR, ha visto il 72% di voi optare per una doppia profilassi antivirale ed anti-PJP. Nei pazienti recidivi/refrattari in trattamento con BTKi, il fatto di aver ricevuto una precedente linea di trattamento chemioimmunoterapico rende comunque il paziente potenzialmente più fragile dal punto di vista infettivo. Pertanto ci troviamo allineati nel considerare la profilassi antimicrobica con trimetoprim/sulfametoxazolo la scelta più sicura. Le considerazioni per le profilassi antivirali restano le stesse del primo caso clinico.

 

Aspettiamo come sempre le vostre considerazioni da commentare insieme al CLL monitor day del 20 novembre.

 

Alla prossima survey!

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